Prefazioni

Di BRUNO MANCINI
Scrittore e Presidente Associazione DILA

Il Poeta Antonio Fiore, per la forte matrice emozionale che infonde nei suoi scritti e che riesce a trasmettere ai lettori attraverso la sobrietà propria delle vere conquiste letterarie, meriterebbe, senza dubbio alcuno, palcoscenici ben più prestigiosi di questi che noi di DILA possiamo offrirgli.

Però, lui sa bene che ogni nostra pubblicazione nasce da un puro spirito di amore verso la Poesia e conosce, nei dettagli, quanta sia lunga ed impegnativa la strada che conduce gli Autori ad ottenere il piccolo privilegio di far parte di una delle nostre antologie.

Antonio Fiore ha la voce sincera dei sentimenti retaggi di ataviche virtù, ha la penna con inchiostri multicolori, ha il vocabolario preciso ed essenziale delle moderne forme poetiche.

(Recensione - Antologie Poetica da Ischia L’Arte “Otto milioni – 2015”, presentata all’EXPO di Milano e  Bookcity di Milano (dal 20 al 25 Ottobre 2015).

Di  ROBERTA PANIZZA
Scrittrice e Direttrice artistica Associazione DILA

La poesia di Antonio Fiore “La tela del tempo” esprime il suo messaggio in modo scorrevole, tramite un linguaggio semplice ma efficace che, utilizzando rapide pennellate, dipinge davanti ai nostri occhi un paesaggio naturale che è anche percorso metafisico dell’intera umanità.

I versi liberi ci parlano infatti dello spettacolo dell’alba che è anche spettacolo del tempo scandito dal riproporsi quotidiano di un paesaggio di struggente bellezza là dove cielo e mare entrano in contatto e il bagliore delle stelle si smorza di fronte all’energica luce che si genera.

Ed è qui che, tramite le parole del poeta, giungiamo ad un livello superiore di significato e di concetti espressi e possiamo lasciarci guidare dall'interpretazione che l’autore dà a questo dipinto impresso sulla tela del tempo: una visione che propone un senso di speranza e riscatto per un’umanità troppo spesso martoriata da problemi e sofferenze.

Un’umanità che non deve sentirsi sola di fronte a tutto questo, ma credere in una entità superiore che non l’abbandona.

Di ANNA DELLO MARGIO
Omaggio di una mia lettrice

La poesia di Antonio Fiore “C’è il mare nei tuoi occhi,” esprime un lessico semplice e scorrevole, un‘espressività emotiva di elevata simmetria di emozioni che mirano  alla profondità dei nostri occhi e di  noi stessi, attraverso il sublime sentimento dell’amore.

“Se fossi un pittore con il colore dei tuoi occhi ridipingerei per te il mio mare: il poeta vola alto con la fantasia, unendo il sentimento dell’amore alla bellezza del mare, dei colori dell’orizzonte ed il quietare della sera che addormenta il giorno. Continuando a dipingere questo immenso paesaggio naturale: dalla finestra del cielo…, ci fa ammirare la vivacità dei colori, dei desideri, dei sogni…,  una promessa di felicità che si compiega al sogno dell’amore.   

È propri qui che l’artista identificandosi pittore dei propri sogni ci descrive con rapide pannellate la tela dell’amore non solo attrattivo, materiale, ma il voler svestire agli occhi del lettore il paesaggio, la  bellezza del mare, il cielo, la luna, il vento, l’orizzonte, quest’ultimo da sempre meta dei sogni e dell’amore. 

L’autorevole riscattarci da qualcosa…, ed è qui che la potenza delle parole prende d’assalto la nostra anima.

Il mare: i tuoi occhi verde mare”, la bellezza del mare, che prende forma negli occhi della sua donna, si unisce al colore della speranza come un contenitore dove trovare i pezzi del nostro essere, che assume nel contesto un significato molto più  profondo: dipingere il mare negli occhi a colpi di pennellate, negli occhi di chi sognando trova nuova linfa.

L’interpretazione, un poetare autentico senza tempo, ricco di amore, di colori e senso di speranza e, soprattutto, di sconfinata bellezza; alte emozioni che  ruotano a ritmo di musica, nello spazio infinito, dove  cielo e mare s’incontrano per il più bello spettacolo della vita.

Di GENNARO PACILIO
Giornalista e Scrittore

Parlare di Antonio Fiore è come ripercorrere all’indietro tutta la mia esistenza. E si, perché ci conosciamo da sempre, nati nello stesso paese, le nostre abitazioni, fin da bambini, distavano l’una dall’altra, poche decine di metri. Il nostro punto d’incontro era ed è rimasta tutt’ora, a distanza di oltre 50 anni, la piazza del paese, che Antonio ha declamato in uno dei suoi tanti scritti ricordando il tempo che fu.

Pur avendo iniziato in tarda età a pubblicare i suoi scritti, tra poesie e aforismi, pensieri e riflessioni, c’è da ammettere che, in poco tempo, ha recuperato abbondantemente scrivendo a tamburo battente quasi quotidianamente da almeno un decennio. Lascio ai critici affermati le recensioni sulle tantissime poesie che si possono leggere in questo sito, io, da cronista mi sono spesso occupato delle sue partecipazioni ai vari concorsi e posso affermare di essere stato il primo a definirlo “poeta” in un articolo apparso sul portale di informazione “Pupia.tv”. E lui con l’orgoglio, ma anche con l’umiltà che lo contraddistingue, né è fiero e da allora si è dedicato con continuità a questa sua passione ripagato dai complimenti dei tanti che leggono e apprezzano quanto lui scrive.

Voglio terminare questo mio intervento spronando l’amico Antonio, come faccio ormai da anni, insieme a tanti amici, a decidere di pubblicare un libro. Bellissimo il sito su cui si può leggere tutta la sua produzione che arriva con la velocità della luce, in tutto il mondo con un semplice click ma, sarò nostalgico, credo che il tutto deve essere suggellato dalla pubblicazione di un testo scritto su carta stampata e, magari, anche con un e-book per restare al passo con i tempi. Antonio, ti aspettiamo in tanti così da poter conservare nella biblioteca di casa il testo con una tua dedica. Intanto, continua a scrivere che noi continueremo a leggere i tuoi scritti con l’orgoglio di esserti amico da sempre e per sempre.

Di DON MARIO VINCOLI
Segretario nazionale Pontefice Opere Missionarie per L’Italia e membro della segreteria generale della CEI

Sensibilità d’animo, sguardo attento alla storia umana e passione per la scrittura, fanno di Antonio Fiore un poeta capace di dare parole a sentimenti e a fatti che hanno o esaltato o imbruttito l’umanità.

Di grande intensità è il testo dedicato ad Auschwitz in cui Fiore fotografa nella scrittura la sofferenza di un’umanità maltrattata. Come meraviglioso e raffinato è il testo IO e TE in cui è esaltato con grande delicatezza l’amore idilliaco tra due persone. Testo quest’ultimo di grande gradimento a tanti lettori tanto da venirgli assegnato un primo premio insieme all’artista Enzo Salvia.

Antonio ha ancora tanto da lasciare in eredità alla famiglia umana, incoraggiamo il nostro poeta a continuare a scrivere e regalarci attraverso i suoi testi parole che profumano di eternità.

Di NICOLA TESSITORE
Scrittore e Cantautore per hobby

Conosco l'amico Antonio Fiore e spesso ho avuto modo di leggere le sue poesie. I versi esprimono una potente sintesi tra il pessimismo della ragione ed ottimismo della volontà della sua personalità; un equilibrio tra la malinconica memoria della sofferenza umana,  quale compagna di viaggio che come un'ombra non si stacca mai dal poeta, ed il fascino della vita che comunque gli sorride e non lo abbandona mai. Ed è  proprio questo equilibrato contrasto dell'io del poeta che fa dei suoi versi un'autentica attestazione di coerenza intellettuale che ogni uomo, soprattutto se artista, dovrebbe sempre cercare e divulgare agli altri.

Si veda, per esempio, il componimento che inizia  con LA VITA DA' QUELLO CHE IL CUORE SOGNA, dove emerge la forza dei sogni che offrono una sentita ricerca degli spazi umani e nello stesso tempo l'amore per la vita che alla prima occasione riempie le aspettative. È il contrasto che accompagna ogni essere umano ed Antonio Fiore lo esprime chiaramente sia con in forma estetizzante e sia con un messaggio poetico profondo.