A mia madre
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Una luce che non si è mai spenta

In questo mondo che tutto distrugge, persino l’amore,
il cuor mio medita, ma ancora non si convince,
l’anima ne soffre di oppressa malinconia
e per te angelo mio che non sei più qui
i sentimenti ancor di più restano vivi e indelebili.

Tutto col tempo diventa arido, anche le spine,
ma l’amore curato e annaffiato con il cuore
neppure gli aculei del dolore scarniscono l’emozioni
perché a farne le spese è solo la vita che muore,
quaggiù tutto è cambiato ma i ricordi sono immutabili.

Quante paure e insicurezze chiuse nel baule della vita
che ogni uomo trascina dietro di sé coscientemente,
non hanno alcuna ragione di esistere
perché l’avido tempo tutto miete al finir di ogni stagione
con la falce che spopola ogni forma di esistenza.

Echi di luce, occhi ragguardevoli, in un cielo terso
si accendono per vedere la notte adombrare,
i pensieri si espandono e si ritraggono nel silenzio
che avvolge come un mare di stelle in tempesta,
sogni contraffatti d’amore per ingannare il cuore.

Ma non cedo alle provocazioni di questo mondo,
perché tu, angelo mio, come un’ombra della sera
stai sempre qui, nell’immensità del mio cammino
e con mille omelie supplichi il buon Dio
affinché io possa trovare in ogni tempo la retta via.

Quanti ricordi, vivi più di ieri, oh padre mio!
Il segno della croce fu il tuo primo pensiero del mattino,
e quanto amore nel tuo cuore, occhi lucidi di passione,
e lacrime celate a tutti noi, più volte piansi per amore,
e nell’andare di un viaggio ostile da solo ti ritrovasti
a dover crescere e sfamare i tuoi amati figli.

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